L’industria siderurgica si prepara ad affrontare il 2024 con un misto di speranza e cautela, dopo un anno di riflessione sui successi del biennio 2021-22. Sebbene il 2023 sia stato un periodo difficile, con le azioni dei principali produttori in ribasso all’inizio dell’autunno, i segnali di una possibile ripresa sono ora evidenti.
Gli scambi azionari dei principali produttori di acciaio hanno beneficiato dell’auspicio di una frenata dell’inflazione e di politiche monetarie meno restrittive, portando a un modesto rimbalzo che ha ridotto le perdite accumulate all’inizio dell’anno. L’inizio del 2024 è stato ancora in salita, ma gli analisti vedono nel recente stress test degli ultimi trimestri un segnale positivo per l’industria siderurgica.
Secondo Bank of America, il peggio sembra essere alle spalle. Gli analisti prevedono un’accelerazione della produzione di acciaio nel 2024, suggerendo che i venti contrari del 2023 dovrebbero placarsi con l’accelerazione dell’economia globale. Dopo una contrazione del 3,9% nel 2022, si prevede un modesto aumento dello 0,2% nel 2023, seguito da un più robusto +1,9% nel 2024 e +1,1% nel 2025.
Prospettive Future e Sfide.
Mentre la Cina rimane il dominatore del mercato con oltre un miliardo di tonnellate prodotte, il suo tasso di crescita potrebbe subire una stazionarietà o un lieve rallentamento. Al contrario, l’India è prevista in crescita nei prossimi anni. Le previsioni indicano una ripresa significativa in Europa (+14%) e negli Stati Uniti (+3,7%), soprattutto sul fronte dei prezzi.
Le quotate europee, maltrattate nel 2023, hanno sperimentato un rafforzamento verso la fine dell’anno grazie a segnali positivi sul fronte macroeconomico. ArcelorMittal, tra i principali produttori europei e mondiali, ha visto un mini-rally a metà novembre, anche se ha confermato una contrazione delle spedizioni nel 2023. Tuttavia, il CEO rimane ottimista sulle prospettive a medio-lungo termine.
Nonostante le prove di rimbalzo, il 2024 potrebbe ancora presentare sfide. Gli analisti avvertono che i prezzi delle materie prime, come il minerale di ferro e il carbone coke, continuano a esercitare pressione sui costi di produzione. Inoltre, il settore deve gestire attentamente variabili come la domanda e i costi di approvvigionamento. I fattori di rischio eccezionale, come i conflitti geopolitici, aggiungono ulteriori incertezze al panorama.
In sintesi, mentre le prospettive sono moderatamente positive, il settore siderurgico deve impegnarsi per gestire le sfide in modo efficace, trovare il giusto equilibrio tra domanda e costo, e navigare tra venti contrari ancora presenti.