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Il dibattito in corso sull’incerto destino degli incentivi al gasolio per agricoltura e pesca in Europa rivela una serie di contraddizioni e incertezze nelle strategie adottate dai singoli paesi. L’approccio differenziato tra Francia, Germania e Italia, unito alle variazioni nelle tempistiche di attuazione, getta ombre sulla coerenza delle politiche ambientali europee.

La Francia si distingue per aver già intrapreso azioni concrete attraverso una legislazione nazionale sulla transizione ecologica, eliminando gli sgravi fiscali per il gasolio agricolo e sostituendoli con incentivi alla transizione verde. In contrasto, la Germania è teatro di grosse proteste degli agricoltori (per lo più nascoste dai media nostrani), scatenate dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha bollato come illegittimo il trasferimento di fondi destinati alla transizione energetica, compresi quelli per il gasolio agricolo.

L’Italia, nel frattempo, è ancora bloccata su un piano normativo, con la discussione confinata agli addetti ai lavori. L’implementazione del piano Repower, approvato dalla Commissione Ue come parte del Pnrr entro il 2026, sembra essere in una fase di stallo, lasciando il paese in una posizione di ritardo rispetto ai suoi vicini.

La gestione finanziaria è centrale, con gli incentivi al gasolio agricolo che rappresentano ingenti cifre in tutti e tre i paesi. Le differenze nelle strategie adottate generano disparità competitive tra gli agricoltori europei. Mentre in Francia le aziende agricole sostengono la perdita degli incentivi al gasolio, ottengono altrettanti incentivi legati alla transizione ecologica. In Germania e Italia, invece, gli agricoltori rischiano di perdere senza ottenere in cambio sostegni concreti per la transizione verde.

Il settore della pesca aggiunge ulteriori complicazioni, con la fine dei regimi fiscali agevolati per i pescatori che solleva preoccupazioni in Italia, Francia e Spagna. La Francia ha temporaneamente rinviato la fine del regime fiscale agevolato per i pescatori, ma resta da vedere quale sarà il futuro di questo settore.

In conclusione, va ricordato che in Italia, Germania e Francia gli incentivi al gasolio agricolo valgono intono al 1 miliardo di euro ciascuno. Per tale motivo la gestione degli incentivi al gasolio per agricoltura e pesca in Europa oltre ad essere critica per il tessuto sociale e produttivo, oramai si è caratterizzata da una mancanza di coerenza e chiarezza da parte della politica.

La capacità di bilanciare la sostenibilità ambientale con la competitività delle imprese diventa sempre più incerta, mettendo ancora una volta in dubbio gli obiettivi sempre più utopistici della transizione ecologica nel continente.