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L’industria italiana delle macchine utensili, robot e automazione si avvia a chiudere il 2023 con un nuovo record di produzione, consolidando il trend positivo degli ultimi anni e aprendo le porte a prospettive altrettanto positive per il 2024. A illustrare i dati è stata Barbara Colombo, presidente di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, durante la conferenza stampa di fine anno del 13 dicembre scorso.

La congiuntura economica del 2022.

Nel 2022, l’economia mondiale ha mostrato una crescita moderata, segnando un rallentamento rispetto al notevole rimbalzo post-COVID del 2021. Questa tendenza si è riflessa anche nel commercio internazionale e negli scambi di manufatti, con tutte le principali economie coinvolte, ma con intensità variabili.

L’Asia ha mantenuto la sua leadership nella produzione di macchine utensili, seguita dall’Europa, mentre le Americhe rimangono leggermente distanziate. In particolare, l’Italia si è distinta con una performance notevole, superando la Germania, il Giappone e gli Stati Uniti nella classifica mondiale dei costruttori di macchine utensili.

La produzione mondiale di macchine utensili nel 2022 è stata di 79,5 miliardi di euro, consolidando i risultati positivi del 2021. L’Europa ha superato gli Stati Uniti, con Spagna e Italia che hanno registrato tassi di crescita superiori alla media. La Germania ha confermato le sue difficoltà, mentre la Francia ha rallentato il passo.

Complessivamente, nel 2022, il settore delle macchine utensili in Italia ha raggiunto la cifra record di 7,3 miliardi di euro, includendo macchine, robot, automazione e servizi correlati. Nonostante una contrazione degli ordini interni, la domanda interna è rimasta dinamica, sostenuta dagli incentivi di transizione 4.0, con un aumento del consumo del 26%.

Le esportazioni italiane hanno registrato una crescita, principalmente verso gli Stati Uniti, la Germania, la Cina, la Francia e la Polonia. Tuttavia, le quote di export verso i principali mercati mondiali sono leggermente diminuite, ad eccezione degli Stati Uniti, dove il “Made in Italy” ha guadagnato terreno.

Le esportazioni italiane sono principalmente dirette verso l’Unione Europea (43,5%), mentre l’Asia ha visto una riduzione della sua quota (16,7%). Le vendite in Nord America hanno coperto il 19,8%, mentre le esportazioni in Sud America e Africa hanno registrato una diminuzione.

I dati consuntivi del 2023.

I numeri del 2023 evidenziano una produzione che ha raggiunto i 7,5 miliardi di euro, segnando un aumento significativo del 3,8% rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato guidato dall’ottimo andamento delle esportazioni, che hanno registrato un incremento del 10,3%, raggiungendo i 3,8 miliardi di euro.

Nonostante una leggera contrazione delle consegne nel mercato interno, fermandosi a 3,735 miliardi di euro (-2% rispetto al 2022), il settore ha mantenuto una solida performance. Le importazioni hanno subito una diminuzione del 4,5%, attestandosi a 2.385 milioni di euro, in parte influenzate dalla leggera riduzione del consumo interno, sceso del 3% a 6,12 miliardi di euro.

Nello specifico dai dati emerge che il settore della robotica in Italia:

  • si attesta a chiudere l’anno a 700milioni di euro di produzione, contro i 740 del 2022;
  • l’export nel 2023 equivale al 47% contro il 53% di consegne dedicate al mercato interno (nel 2022 export era del 39.2%);
  • le importazione equivalgono a 685milioni contro i 700del 2022

Previsioni per il 2024.

Guardando al futuro, le previsioni del 2024 delineano un consolidamento dei risultati positivi. Si prevede che la produzione raggiungerà i 7,6 miliardi di euro, con un modesto aumento del 0,5% rispetto al 2023. Questo sarà trainato principalmente dalla domanda estera, con esportazioni previste a 4 miliardi di euro (+6,4%).

Le consegne dei costruttori nel mercato interno subiranno una lieve contrazione, fermandosi a 3,5 miliardi di euro (-5,6%), in linea con la diminuzione del consumo domestico previsto a 5,78 miliardi di euro (-5,6%). Tuttavia, nonostante queste sfide, il settore rimane fiducioso nell’affrontare il futuro con determinazione, sfruttando la robusta domanda estera come traino per la crescita.

In allegato le tabelle riassuntive elaborate da Ucimu-Sistemi per produrre.