Il tanto atteso piano Transizione 5.0, elaborato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, troverà spazio nel prossimo decreto PNRR, portando con sé nuovi crediti d’imposta finanziati attraverso i 6.3 miliardi di RepowerEU. Questa iniziativa mira a incentivare la duplice transizione dei processi produttivi, sia digitali che energetici, attraverso nuovi investimenti nel biennio 2024/25 (vedi precedente articolo).
Ogni impresa, presentando un progetto finalizzato a ridurre almeno del 3% i consumi di energia (o del 5% per progetti focalizzati), potrà accedere a tali crediti.
Gli investimenti in beni per l’autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili sono inclusi, insieme alle spese per la formazione in competenze per la transizione ecologica, limitate al 10% dell’investimento totale.
Il sistema di agevolazione prevede 9 aliquote, premiando le PMI con un credito d’imposta fino al 45% nella terza classe di efficienza energetica per investimenti fino a 2,5 milioni; mentre l’entità dell’aiuto diminuisce all’aumentare dell’investimento, favorendo le aziende più piccole.
La Commissione europea ha richiesto un rigoroso sistema di verifica, con certificazioni ex ante ed ex post da parte di un valutatore indipendente.
Le imprese che non raggiungono gli obiettivi di efficienza energetica, ma investono in tecnologie avanzate per la digitalizzazione, possono continuare a beneficiare degli incentivi del piano Industria 4.0, operativo per investimenti effettuati nel 2024/25 e con consegne del bene entro giugno 2026 (ricordiamo cruciale è almeno il 20% di anticipo nelle prenotazioni del bene a fini fiscali vedi precedente articolo).
Per ulteriori informazioni si rimanda al proprio consulente fiscale.